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Home Fascicolo n.2/2004 Approfondimento
Approfondimento
Cardiologia
pubblicato nel Marzo - Aprile 2004 in Sport&Medicina - fascicolo n.2

“Ultraportatili”: quando utilizzarli

Disporre di uno strumento non ingombrante, di facile uso e poco costoso, che sia in grado di fornire in tempi brevi numerose informazioni morfologiche e funzionali sul cuore, può essere di notevole utilità sia per la ricerca sia per riconoscere tempestivamente l’insorgenza di condizioni patologiche rischiose e poterle così trattare per tempo. Sono, infatti, numerose le situazioni di ordine pratico in cui è utile, e a volte indispensabile, il ricorso a ecocardiografi “ultraportatili”:
- nelle emergenze in pronto soccorso, per valutare l’esistenza di significativi versamenti pericardici e prevedere il rischio di tamponamenti cardiaci, oppure per valutare la cinesi ventricolare segmentaria e gli indici di funzione sistolica nella fase acuta di un infarto;
- in ambulatorio, alle visite di routine, in caso di patologie particolari come, per esempio, l’ipertensione arteriosa, dove è importante il monitoraggio del danno cardiaco (presenza di ipertrofia ventricolare sinistra o sua regressione con la terapia) attraverso la valutazione degli spessori parietali, dell’indice di sfericità e del volume cavitario del ventricolo sinistro;
- durante spedizioni esplorative in luoghi impervi, per esempio a quote elevate, nei deserti o ai poli, non solo per escludere condizioni patologiche al loro primo manifestarsi, ma anche a scopo scientifico, per studiare i meccanismi di adattamento cardiaco all’ambiente e allo sforzo intenso;
- in medicina dello sport, durante competizioni che richiedono ai partecipanti un particolare impegno o che si svolgono in condizioni geografiche e climatiche sfavorevoli (per esempio maratone, lunghe gare di triathlon, trekking in alta quota e traversate in mare aperto).