Nell’articolo vengono analizzati gli aspetti fondamentali, biomeccanici e metabolici, della fisiologia del movimento e della locomozione in acqua, le cui peculiarità possono essere sfruttate a beneficio di nuove metodologie, sia preventive che riabilitative. Da immersi più o meno nell’acqua, ad esempio, possono venire riprodotti i movimenti del correre e del camminare, ma salvaguardando, a differenza di quanto avviene sulla superficie terrestre, l’integrità di strutture ossee, articolari e legamentose fortemente sollecitate nell’impatto degli arti inferiori sul terreno.