L'Autore rileva come la patologia asmatica sia considerata spesso una limitazione all'attività fisica quando invece, con le opportune cautele, può addirittura giovarsi di una pratica sportiva adeguata. A conferma di questa tesi, egli descrive la patogenesi e le basi fisiologiche dell'asma e le correlazioni tra comparsa della sintomatologia e caratteristiche quanti-qualitative dell'attività motoria svolta. È così evidenziata la necessità di un adattamento individuale dell'allenamento, anche sulla base di una corretta diagnosi e di controlli periodici, al fine di prevenire l'attacco asmatico e sono proposte le modalità di intervento terapeutico farmacologico eventualmente di ausilio al praticante sportivo.