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Abstract
Cardiologia
Una proteina anomala
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 2008 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Giovanna Macchi

Il dosaggio della PCR viene da tempo impiegato come marker aspecifico di processi infiammatori. È stato però anche notato che elevati livelli di PCR sono correlati a un rischio aumentato di morbilità cardiovascolare. Dal momento che nella patogenesi dell’aterosclerosi sono coinvolti i meccanismi flogistici che agiscono danneggiando l’endotelio e la parete vasale, la PCR potrebbe essere semplicemente l’evidenziatore del grado di infiammazione vascolare prodotto da varie sostanze (fumo di sigaretta, colesterolo LDL, valori pressori elevati) ma, come suggerito da recenti risultati sperimentali, potrebbe anche avere un ruolo attivo, diretto a potenziare il danno vascolare. Comunque sia, la PCR è oggi ritenuta un nuovo e indipendente fattore di rischio cardiovascolare. L’esercizio fisico, specialmente associato al calo ponderale, negli obesi si è dimostrato in grado di ridurre i livelli di PCR. Un risultato analogo viene ottenuto con l’utilizzo dell’acido acetilsalicilico, delle statine e degli inibitori dell’angiotensina II.