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Abstract
Il motore immobile
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 1997 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Pasquale Coccia

In questi ultimi anni si sta diffondendo fra i giovani, dalla metropoli alle periferie più lontane, una cultura del movimento indirizzata al minimo indispensabile, con una conseguente graduale riduzione del livello di abilità motorie, coordinazione e controllo del proprio corpo; insomma, una preoccupante ipocinesi determinata da una profonda modificazione dell’organizzazione del lavoro e del tempo libero in cui videogiochi, videocassette ed internet si stanno rivelando protagonisti. In questo contesto, può l’educazione fisica scolastica, con sole due ore di lezione settimanali, contribuire a modificare abitudini sedentarie consolidate?
Oppure è possibile fare qualcosa di più, cercando di incoraggiare la diffusione delle attività motorie oltre i confini della scuola?