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Abstract
ABC della rianimazione cardiopolmonare
pubblicato nel Gennaio - Febbraio 1995 in Sport&Medicina - fascicolo n.1
Gabriele Banchini, Mario Beruschi, Renato Moroni, Albino Rossi

La rianimazione cardiopolmonare serve ad evitare l’instaurazione di un danno cerebrale irreversibile, per ridotta od assente irrorazione cerebrale. Con "A" si intende "Airway", cioè il controllo della respirazione; con "B" si intende "Breathing", cioè il controllo della respirazione; con "C" si intende "Circulation", cioè la circolazione artificiale (massaggio cardiaco esterno). Occorre quindi porre il pz. con il capo iperesteso, procedere alla tripla manovra di pervietà delle vie aeree, pulire la bocca del pz. e quindi procedere alle insufflazioni. Se il pz. non presentasse polsi periferici occorre anche praticare la circolazione artificiale.
Per evitare di incorrere in gravi patologie infettive è preferibile non effettuare direttamente la respirazione artificiale con il "bocca a bocca", ma utilizzare particolari presidi, quali mascherine con valvola di non ritorno. L’ideale sarebbe poter utilizzare il pallone di Ambu e, se presente, associare ossigeno puro.