Il problema delle morti improvvise di giovani apparentemente sani acquista particolare importanza se analizzato su chi pratica attività sportiva. Va detto che secondo l'OMS solo un caso di morte improvvisa su diecimila avviene in seguito ad attività sportiva e che in Italia la situazione quanto a controlli medici su chi pratica attività agonistica o semplicemente ricreativa è buona. Comunque, per intervenire tempestivamente sulle emergenze occorrerebbero un medico, un'ambulanza e un defibrillatore in ogni impianto e per qualsiasi appuntamento sportivo. Data l'impossibilità pratica di assicurare sempre questa assistenza, occorre agire su diversi fronti: diffondendo la conoscenza delle problematiche sull'idoneità a praticare sport; aumentando i centri di Medicina dello Sport che rilasciano certificati di idoneità specifiche; intensificando le indagini cardiologiche anche per il rilascio di idoneità generiche; addestrando la collettività ad effettuare un primo intervento di rianimazione cardiopolmonare; migliorando il servizio delle ambulanze.